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Psicologia vibrazionale e la Legge di risonanza

Pubblicato il giorno: 24 Ottobre 2016 Scritto da:
Psicologia vibrazionale e la Legge di risonanza

La fisica quantistica ci sta insegnando che nel nostro mondo tutto è energia e che fra tutte le manifestazioni non esiste una differenza di sostanza ma unicamente di vibrazione. Secondo questo assunto, il suono, la luce, la materia, ogni cosa è fatta della medesima matrice, ovvero l’energia, che rappresenta il substrato su cui tutto prende forma; vibrando a differenti lunghezze d’onda, essa si manifesta in questo o quell’altro stato.

Allo stesso modo della luce e del suono, anche il pensiero è vibrazione, dunque oggi sono molti gli autori che ci introducono alla scoperta di una cosiddetta psicologia vibrazionale. La Cromoterapia, ovvero lo studio del colore nelle sue applicazioni terapeutiche, si tramuta così da mera scienza esoterica ad una branca della psicologia vibrazionale, se accettiamo di assumere il punto di vista:

Colore = Vibrazione = Informazione

È vero allo stesso modo che potremmo facilmente sostituire il termine colore con molte altre: odore, musica, pensiero, fiore, etc. ... Universalmente tutto ciò che è vivo si muove, e quindi ogni cosa è vibrazione; la “scelta” della manifestazione dipende unicamente da quanto veloce si muove l’onda della frequenza. Su questo principio fisico acquisisce nuova validità la millenaria concezione del rapporto microcosmo-macrocosmo che mette in relazione l’uomo con l’Universo: l’ultimo si ripete dentro al primo, che a sua volta si riflette dentro ogni microcosmo (= cellula) che lo compone. Non esiste differenza fra la sostanza che compone l’Universo, e Dio, da quella che costituisce l’uomo. Dunque possiamo studiare le “componenti e reazioni umane” per comprendere quei principi universali cui tutti rispondiamo. Fra questi principi esiste la legge di risonanza, che rappresenta la chiave di lettura per comprendere il funzionamento e la validità di ogni terapia energetica. Con il termine “risonanza” parliamo di scienza, in particolare quella del suono: l’acustica ci dice che se prendiamo due corde, intonate alla medesima frequenza, siano esse parte di uno stesso strumento o appartenenti a diversi, e le sollecitiamo, il suono che producono avviene all’unisono. Lo stesso si è visto accadere in un esperimento con due diapason: sollecitandone uno, l’altro reagisce all’unisono per risonanza. Ognuno di noi ha certamente sperimentato questa legge, secondo cui tutti siamo in grado di percepire istintivamente e immediatamente ciò che “si accorda con il nostro sentire”. Chi non ha mai provato attrazione o repulsione per qualcuno o qualcosa, pur non sapendo nulla di essa? Per questa ragione posso tranquillamente affermare che facciamo esperienza della potenza della legge di risonanza in ogni sensazione di piacere o di rifiuto che comunemente definiamo con l’espressione “sentire a pelle”. Il Colore risponde inevitabilmente anch’esso a questa legge universale, ed ecco perché è in grado di operare nel senso di un mantenimento e di un ripristino della nostra omeostasi: la vibrazione del colore apporta alle nostre cellule e al nostro inconscio l’informazione necessaria a ricondurci o mantenerci in uno stato di equilibrio, ove i disturbi emotivi e fisici non hanno ragione di esistere. Se ammettiamo di leggere tutto, anche la malattia, come una vibrazione, e in questo caso come un’eccessiva esposizione ad una vibrazione per noi nociva, possiamo capire come la sua risoluzione sia possibile attraverso l’esposizione ad una vibrazione opposta e complementare ad essa. Le frequenze dei colori costituiscono una specie di alfabeto emozionale, un parlare che noi siamo in grado di recepire e di comprendere unicamente grazie al nostro cervello inconscio. Il nostro vissuto emozionale è come una stesa, una trama di colori, che corrisponde a quella del nostro corpo energetico. Ogni evento che ci è capitato nella vita è energia elettromagnetica e ha un suo corrispettivo cromatico, che è diverso per ognuno di noi, e che è andato ad aggiungersi e a fondersi con il tessuto della nostra esistenza. Se riuscissimo a penetrare l’essenza stessa del colore, ad abbandonarci ad esso, potremmo interagire con lo spazio vuoto dentro ognuno di noi, quello stesso spazio che tutti i mistici e gli illuminati di ogni epoca hanno descritto attraverso le loro pratiche meditative.

Voglio terminare questo articolo con una citazione, tratta da un testo di Angelo Balladori, che può aiutarci a comprendere la grandezza della visione olistica:

“Tutto e tutti sono energia e sono parte di un continuum. Nel corpo umano, miliardi di cellule hanno recettori in grado di captare le frequenze emesse dai corpi dell'universo e vibrano in risonanza con l'onda di emissione. Tutto e tutti traggono origine dalla vibrazione universale, che è un oceano infinito a cui tutto fluisce e da cui tutto nasce".

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