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L'Applicazione dei Fiori di Bach nel trattamento di sintomi fisici (e non solo)

Pubblicato il giorno: 10 Ottobre 2016 Scritto da:
L'Applicazione dei Fiori di Bach nel trattamento di sintomi fisici (e non solo)

I FIORI DI BACH sono noti per il loro utilizzo e la loro efficacia nel trattamento di stati emozionali disarmonici e come strumento per la nostra evoluzione, meno conosciuto e affrontato è certamente il tema della loro applicazione in caso di sintomi fisici. Un alone di scetticismo cala inevitabilmente davanti ad un tale argomento, perché la nostra mentalità, tutto quello che ci hanno insegnato, dovrebbero sussurrarci all’orecchio che è impossibile che un preparato privo di principi attivi chimicamente misurabili possa sortire un effetto su un disturbo di natura fisica.

Le scienze classiche, in effetti, non prendono in considerazione concetti come quello di campo morfogenetico, informazione, vibrazione, energia e tutti i correlati dell’universo quantistico. La via psicosomatica, però, così come gli studi della PNEI e le moderne neuroscienze, ci introducono al concetto di sintomo come somatizzazione. In effetti, un disagio a genesi psichica può somatizzare nel corpo. Lo abbiamo sperimentato tutti: una rabbia repressa che diventa un mal di stomaco, un pensiero ossessivo che si trasforma in un mal di testa senza causa organica, e via fino a problemi anche molto seri, spesso recidivanti e resistenti alle terapie farmacologiche. Ma cosa fa sì che possa avvenire questa somatizzazione? Il segreto è il nostro tessuto connettivo. Ritengo che buona parte della validità di ogni approccio olistico debba essere ricercata nello studio del funzionamento di questo tessuto. Il connettivo fornisce sostegno agli organi, riempie gli spazi per così dire, e connette appunto le cellule del corpo le une alle altre, permettendo il passaggio di informazioni. Dunque, quando si verifica un sovraccarico nell’energia che passa attraverso questa via di connessione, il messaggio viene letteralmente deviato, per evitare che possa andare a colpire il sistema nervoso centrale. È proprio come un circuito salvavita, un meccanismo straordinario di sopravvivenza che possediamo. Questa deviazione si muove in direzione del viscerale, in modo che ad essere colpiti siano organi non immediatamente coinvolti nella sopravvivenza: un problema funzionale dell’apparato digerente non mette a rischio l’incolumità dell’esistenza, non nell’immediato comunque. Ora, il nostro sistema corpo-mente possiede una certa quantità di energia che serve per “centrifugare” il problema (portarlo all’esterno, lontano dagli organi vitali); quando questa energia non è più sufficiente, il disturbo entra sempre più in profondità. In tutto questo straordinario meccanismo di connessioni, la somatizzazione non avviene certo casualmente, infatti l’emozione trattenuta (= energia non liberata) determina l’organo che viene colpito. Assumere i fiori di Bach in base ad un sintomo, vuol dire che si vuole determinare una liberazione di questa energia bloccata, permettendo di sottrarre potere al legame che ci tiene intrappolati.

FIORI DI BACH E RELAZIONE COI SINTOMI:

1) AGRIMONY: il sintomo è doloroso e tormentoso.

2) ASPEN: i dolori sono tremolanti, le manifestazioni sono vaghe e apparentemente senza motivo.

3) BEECH: stati infiammatori e irritativi. Molto evidente nelle manifestazioni cutanee. Il dolore risulta “intollerabile” per la persona, che non lo sopporta (ma non è detto che sia oggettivamente così strabordante).

4) CENTAURY: pallore, stanchezza, occhiaie. È tipico delle persone anemiche, dove lo spirito di sacrificio è una spinta ad andare avanti senza ammettere la stanchezza e minimizzando i dolori fisici.

5) CERATO: il dolore è incerto come il carattere delle persone che corrispondono a questo rimedio. La descrizione del disturbo è vaga e il dolore è sparso senza collegamenti precisi.

6) CHERRY PLUM: bruxismo, enuresi, eiaculazione precoce, frigidità, aritmie, singhiozzi, pianti o scoppi di rabbia improvvisi, tic, sfoghi cutanei.

7) CHESTNUT BUD: il sintomo, così come le situazioni della vita, si ripete affinché la persona possa apprendere la sua lezione. I sintomi fisici hanno sempre la stessa genesi (che la persona conosce bene) e possono essere anche ciclici.

8) CHICORY: rigidità, disturbi del sistema linfatico, blocchi, stitichezza, ritardi e stasi. È il rimedio di elezione per tutte le problematiche tipicamente femminili.

9) CLEMATIS: perdita di sensibilità, parestesie, non-sentire, svenimenti.

10) CRAB APPLE: nausea, intossicazioni, coliche. Fobie, vergogna, manie di pulizia.

11) ELM: dolori che causano sopraffazione, sovrastano le capacità di risposta e la soglia di sopportazione. Senso di resa e rinuncia davanti a qualcosa di troppo grande.

12) GENTIAN: disturbi che non vanno via a causa di un pessimismo rispetto alle possibilità di guarire.

13) GORSE: è la rassegnazione dietro molti stati cronici. Male di vivere.

14) HEATHER: ipocondria, fame d’amore che allontana le persone, compulsione verso il cibo, malattie immaginarie, insonnia, agitazione.

15) HOLLY: dolore stizzoso, infiammazione, prurito, gastriti. Rabbia e invidia.

16) HONEYSUCKLE: dolori muscolari, depressioni, scarsa voglia di guarire.

17) HORNBEAM: affaticamento, occhi rossi e stanchi che non riescono a mettere a fuoco. Sensazione che inizia già al mattino.

18) IMPATIENS: isteria, crampi, tetania, tic, contrazioni, bruxismo, tensioni di ogni genere, coliti, gastriti.

19) LARCH: scoraggiamento di fondo, persona che ricorre molto ai farmaci.

20) MIMULUS: fobie della vita, balbuzie, tachicardie, paure.

21) MUSTARD: depressione assoluta, tristezza senza una chiara ragione.

22) OAK: rigidità, collasso, svenimenti, sudorazione. Piccoli attacchi ischemici transitori.

23) OLIVE: mancanza di risposta ai rimedi tradizionali, occhi cerchiati, stanchezza da esaurimento delle risorse.

24) PINE: manifestazioni autolesionistiche: esempio mangiarsi le unghie e le pellicine.

25) RED CHESTNUT: ansia, controllo e preoccupazione. Rigidità da scarsa fiducia e accettazione.

26) ROCK ROSE: panico, sintomi da shock, asma, traumi.

27) ROCK WATER: tutte i tipi di rigidità, fisiche e mentali.

28) SCLERANTHUS: tutti i disturbi che si ripetono ciclicamente.

29) STAR OF BETHLEHEM: lutto, ferita, frattura, riabilitazioni.

30) SWEET CHESTNUT: forti somatizzazioni fisiche, ansia angosciante. È il rimedio che si utilizza nelle fasi finali dopo un lungo esaurimento.

31) VERVAIN: ipereccitabilità mentale, tensione fisica, tic nervosi, euforia esagerata.

32) VINE: durezza, cisti dense, foruncoli grossi, ascessi che non drenano, ipertensione, irrigidimento.

33) WALNUT: ipersensibilità al dolore, per chi “non sopporta nulla”, fa da anestetico.

34) WATER VIOLET: malattie reumatiche, gastriti, gonfiori.

35) WHITE CHESTNUT: iperattività mentale, tic, mal di testa, tosse nervosa, tachicardia, singhiozzo. Ansia, agitazione.

36) WILD OAT: instabilità emotiva, irritazione. Tanti sintomi diversi.

37) WILD ROSE: ipofunzioni, non c’è risposta. Difficoltà a dimagrire perché non parte la risposta ormonale.

38) WILLOW: irritazioni, infiammazioni, gastriti. Manifestazioni lente e progressive. Dolore cronico.

Il trentanovesimo rimedio, il Rescue Remedy, è un rimedio di emergenza che va bene in tutti i casi in cui si necessiti di un “pronto soccorso”: piccoli incidenti, traumi, cattive notizie, forti stress momentanei, paure paniche, etc. ...

Modalità di assunzione dei fiori: Negli stati cronici e per le lunghe somministrazioni: 4-5 gocce x 4 volte al giorno. Negli stati acuti e per brevi somministrazioni: 2-4 gocce (pure o diluite in un sorso di acqua) anche ogni 20 minuti, fino a cambiamenti nel sintomo.

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