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La Dietetica Cinese - una via per l'equilibrio e la longevità

Pubblicato il giorno: 09 Gennaio 2017 Scritto da:
La Dietetica Cinese - una via per l'equilibrio e la longevità

Quello della medicina tradizionale cinese (MTC) è un sistema integrato che si approccia allo studio dell’essere umano come ad un tutt’uno con la natura, considerandone ogni aspetto vitale: emozioni, psichismo, spiritualità, etc. ...
All’interno di questo sistema, la dietetica appartiene allo studio della medicina, per l’evidente importanza che il cibo riveste nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di buona salute.
Dal punto di vista di chi scrive, questo approccio è sicuramente affascinante e pure complesso nella sua semplicità.

Potrebbe sembrare un paradosso, ma in realtà siamo noi occidentali a trovare difficoltà verso un modo di intendere l’esistenza che ha le sue radici nel pensiero analogico; se ci fermiamo anche solo un istante a riflettere sulle nostre scienze moderne, così ricche di tecnicismi, per cui diventa impossibile per l’uomo comune comprendere i meccanismi che regolano la sua fisiologia, non possiamo non capire come la contraddizione sia insita dentro la matrice stessa della nostra cultura.
Studiare la dietetica cinese richiede quindi un grande sforzo da parte nostra e una parziale capacità di destrutturare il nostro comune modo di pensare.
Come prima cosa, occorre conoscere gli alimenti in qualità dei loro aspetti non soltanto materiali, di forma e aspetto, dei principi nutritivi, ma anche e soprattutto della loro energia vitale.
Iniziamo forse ad intuire come il cibo sia qualcosa che va ben al di là della somma delle sue calorie?
Se volessimo cercare di trovare una corrispondenza al nostro concetto di calorie, potremmo rivolgerci certamente alla componente energetica (energia = calore), ma peccheremmo inevitabilmente di superficialità. Infatti, se la quantità di un dato nutriente può essere ingabbiata all’interno di una qualsiasi tabella, per l’energia vitale che esso veicola non vale certamente lo stesso discorso.
Questo aspetto fondamentale viene chiamato dai cinesi “Qi”, tradotto spesso ma impropriamente col termine di energia, una cui interpretazione più pertinente potrebbe essere quella di “soffio vitale”. In moltissime culture questo concetto viene associato all’anima, per cui potremmo dire che il Qi è in effetti ciò che anima tutta la materia vivente.
I cinesi dicono che tutto è Qi. La fisica quantistica oggi conferma questa teoria dicendo che in realtà tutto è energia.
Il Qi che scorre dentro ogni essere vivente, si muove all’interno di canali energetici chiamati meridiani.
Appare abbastanza semplice comprendere come un alimento, tanto più è vivo, e mantenuto integro nella sua forma naturale, tanto più qi potrà fornire a chi se ne nutrirà.
Quando il Qi si impoverisce o viene perturbato, diventiamo più deboli e col tempo corriamo il rischio di ammalarci, e non soltanto nel fisico.
L’esaurimento del Qi equivale alla morte. È dunque ovvio che con il tempo, e l’avvicinarsi al periodo della vecchiaia, un calo naturale del qi sia fisiologico.
Ogni aspetto della natura della vita è in grado di influenzare il qi di un essere vivente, dunque anche i pensieri, le emozioni e l’ambiente in cui viviamo rappresentano un aspetto non trascurabile. È il dono che ci fa la nostra natura olistica, molto lontana dal dualismo cartesiano cui ancora attinge la nostra mentalità.
Secondo quanto abbiamo detto fino ad ora, non coglierà di sorpresa nessuno il fatto che un animale allevato e alimentato secondo le leggi della natura, pur essendo “morto” al momento in cui ne acquistiamo le carni (chiaramente al più vicino supermercato!), avrà un qi molto diverso rispetto ad un altro che abbia vissuto in condizioni di scarsa igiene e privo di spazio per muoversi, nutrito contro natura e imbottito di farmaci e ormoni.
Lo stesso discorso si deve naturalmente applicare a tutti gli alimenti prodotti a partire dall’animale.
Anche i procedimenti industriali e la lavorazione degli alimenti ne influenzano il qi: più il cibo subisce passaggi e modificazioni, meno qi avrà mantenuto al momento del consumo.
Per citare solo un esempio, il chicco del cereale integrale non è la stessa cosa della farina prodotta con la macinazione, per non parlare della raffinazione.
Un altro principio cardine delle dietetica cinese è che non è tanto importante la composizione biochimica dei principi nutritivi o il quantitativo calorico del cibo, quanto l’unione armonica dei suoi sapori.
L’eccesso di un sapore, ad esempio il dolce dello zucchero, è considerato tossico. I sapori tossici per i cinesi sono da considerarsi lesivi dell’energia e degli organi, pertanto non apportano mai un nutrimento. Per rimanere nell’esempio del dolce, quello equilibrato dei cereali e dei tuberi è nutriente, mentre quello tossico tipico delle nostre preparazioni dolciarie svolge un’azione demineralizzante, in particolare provoca un aumento dell’eliminazione del calcio organico.
La maggior parte degli alimenti che la natura ci offre non hanno un unico sapore ma due.
Il pomodoro, ad esempio, è dolce e acido, e la cipolla dolce e piccante.
La dietetica cinese descrive il cibo distinguendo 6 sapori e 5 nature.
I sapori sono: dolce, salato, piccante, amaro, acido e insipido (chiamato anche neutro).
Le nature sono: fredda, fresca, neutra, tiepida e calda.
Teniamo sempre conto che la preparazione dei cibi ne modifica la natura: non è lo stesso mangiare una carota cruda oppure lessata.
Ogni alimento possiede poi una direzione, ovvero un’azione specifica sul qi di chi lo consuma, e degli organi cosiddetti bersaglio che rappresentano il suo territorio di azione.
La valutazione di tutti gli aspetti di cui abbiamo parlato ci permette di utilizzare gli alimenti, le cotture, i condimenti, per trattare particolari condizioni più o meno patologiche e, conoscendo il terreno costituzionale di una persona, di lavorare in un’autentica forma di prevenzione grazie al cibo che ogni giorno mettiamo in tavola.
È la straordinaria potenzialità di questo sistema, che pone la dietetica cinese molto al di sopra rispetto a qualsiasi dieta, approccio alimentare di tendenza, integrazione di cui continuamente sentiamo parlare noi occidentali.
Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, è sufficiente imparare a destrutturare il pensiero lineare e razionale a cui siamo così abituati e comprendere che la natura ci fornisce sempre i migliori insegnamenti.

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