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Un disco rotto suona sempre la stessa musica

Pubblicato il giorno: 13 Maggio 2020 Scritto da:
Un disco rotto suona sempre la stessa musica

La capacità di pensare sé stessi e la propria vita è una delle qualità superiori proprie solo dell’essere umano, a nessun altro animale è data questa possibilità, solamente l’uomo può farlo; ma questa dote, che ha permesso all’homo sapiens sapiens di non avere praticamente più alcun predatore naturale, talvolta può trasformarsi in un nemico invisibile che costruisce trappole micidiali. Quando questo accade, l’uomo vive come bloccato all’interno di un film che si ripete e che molto spesso è di quelli catastrofici.

Si chiama rimuginio mentale, o pensiero circolare e ossessivo, e agisce proprio come se dentro la nostra mente vivesse un terrorista invisibile, capace di infliggerci torture tremende, e che ci tiene prigionieri di noi stessi, all’interno di una spirale di negatività da cui purtroppo non è per niente semplice riuscire ad uscire. È come se nella nostra mente girasse un disco rotto, che non si riesce a spegnere, fino al punto in cui di rimuginio ci si ammala. In questa condizione, l’attenzione è continuamente rivolta alle preoccupazioni, invischiata come dentro una melassa fatta di pensieri appiccicosi, compulsivi, ridondanti, spesso causa di disturbi d’ansia generalizzata e di depressione, ma sempre e comunque fonte di sofferenza psicologica e perdita di una gran quantità di energie vitali. Possono esserci sfumature molto diverse nel nostro rimuginare a seconda del tipo di pensiero che si perpetua, ma le caratteristiche fondamentali sono sempre le stesse:

1) Ripetitività

2) Incontrollabilità

3) Negatività

Quando il pensiero ruminante si fa del tutto pervasivo, diventa molto difficile riuscire a concentrarsi su quello che dobbiamo fare e prestare attenzione a cosa ci viene detto; durante la notte, la difficoltà principale diventa quella di riuscire ad avere un sonno ristoratore, poiché appena ci si rilassa un momento, la mente inizia a vagare lungo sentieri divenuti consuetudine: “Se solo avessi fatto/detto… , allora sarebbe/non sarebbe successo…”; “Ma perché ho detto/non ho detto…?”; “Come posso riuscire a…?”; “Cosa mi succederà se faccio/non faccio…”; etc. …, etc. …, etc. …. Non riusciamo a non pensare e più ci sforziamo di farlo, di tenere sotto controllo la mente, e più questa se ne va per i fatti propri, intrattenendo monologhi interiori infiniti, immaginando dialoghi che nella vita reale non faremo mai, cercando di prevedere ogni possibile risultato di una determinata azione, perdendosi in fantasie che molto spesso finiscono col non aver più nulla a che fare con il pensiero/evento scatenante.

È possibile uscirne? E come fare? Va detto che ci sono casi in cui la situazione è così fuori controllo, che diventa improbabile uscirne senza l’aiuto di qualcuno almeno in una prima fase, ma esistono alcune strategie, tecniche e strumenti che possono venire in nostro aiuto e che, unite alla nostra volontà di uscirne, ci possono dare un valido supporto per riprendere in mano le redini della nostra mente. Ne elencheremo qui alcune. Ovviamente non si tratta delle sole possibili e ognuno deve sperimentare su di sé, quelle che meglio si adattano e rispondono alla sua condizione.

1- Impara a riconoscere quando stai ruminando e prova a mettere in discussione i tuoi pensieri negativi. Poniti delle domande chiarificatrici, del tipo: “Mi è utile pensare questo?”, “In che modo mi può aiutare adesso questo pensiero?” “Cosa direi ad una persona cara se avesse vissuto questa situazione?”. Lo scopo di queste domande è quello di farti prendere una posizione di distacco rispetto al pensiero.

2- Ferma volontariamente il pensiero ruminante appena ti accorgi di esso. Puoi fare questo decidendo di dedicarti a qualcos’altro per i minuti successivi: osserva il luogo in cui trovi e descrivilo, leggi la pagina di un giornale o di un libro, guarda un video, recita una poesia, dedicati a un compito artistico. Fallo ogni volta che ti accorgi che stai rimuginando. Mano a mano che lo farai, ti renderai conto che tu puoi controllare il tuo pensiero.

3- Dedicati volontariamente alla rimuginazione: puoi ritagliarti un tempo “X” all’interno di ogni giornata, nel quale, in maniera del tutto volontaria, ti dedichi ai tuoi pensieri ruminanti. Ti accorgerai facilmente che non te ne verrà neanche uno e/o che faticherai a riempire tutto quel tempo.

4- Impara ad accettare i tuoi pensieri anziché provare a combatterli: ti accorgerai che puoi osservare il tuo pensiero, senza giudicarlo, e che esso è come una nuvola, che appena si è preso il suo spazio e ha svolto la sua funzione, se ne va così come è venuto. La Mindfulness è una disciplina che chiunque può imparare e che ti insegna come puoi entrare nel flusso dei tuoi pensieri e non attaccarti a nessuno di essi.

5- Usa la tecnica di Bruce Lee per liberarti dai pensieri negativi: il grande attore Bruce Lee, una volta ha dichiarato in che modo riusciva a liberarsi dei suoi pensieri negativi. Semplicemente, Lee utilizzava una tecnica attraverso la quale visualizzava il pensiero scritto su un foglio di carta, al quale immaginava di dare fuoco. Prova!

6- Cura la tua digestione: potrà sembrarti bizzarro, ti chiederai cosa c’entra la rimuginazione con la digestione. A meno che tu non sia un esperto di medicina cinese, nel qual caso ti sarà molto evidente. La medicina cinese (MTC) attribuisce l’eccesso di preoccupazione e il pensiero circolare e sterile alle funzioni della Milza e dello Stomaco. Ho riscontrato spesso che chi lamenta un’attitudine al ruminare ha quasi sempre anche problemi a digerire il cibo. E in effetti è intuitivo: quante volte hai provato disagio digestivo dopo un pasto consumato in uno stato d’animo afflitto da pensieri e preoccupazioni? La connessione fra organi e stati emotivi è sempre bi-direzionale, quindi curando la digestione si può migliorare la funzione di milza e stomaco e avere come risultato un pensiero più leggero, meno appiccicoso e sclerotizzato. La base è avere un’alimentazione leggera, con poco o niente di cibi grassi, unti e dolci. Prova ad osservare un periodo di pasti prevalentemente a base di cibi freschi, vegetali e integrali, rinunciando ad assumere sostante eccitanti come caffè e cioccolata, abbinandogli il digiuno intermittente e avendo cura di non consumare mai l’ultimo pasto del giorno dopo le ore 20. Vedrai che la tua mente risulterà più pulita, come il tuo corpo, e la qualità dei pensieri migliorerà notevolmente.

7- Prova con la Floriterapia: si tratta di una medicina naturale completamente sicura e priva di effetti collaterali fondata sui rimedi chiamati fiori di Bach (dal nome del loro ideatore). Utilizza il rimedio chiamato “White Chestnut” con la seguente posologia: 4 gocce sublinguali per almeno 4 volte al giorno. Il rimedio indicato favorisce la calma e la pace interiori, dona un grande senso di lucidità e la capacità di padroneggiare il pensiero al fine di trovare soluzioni creative ed efficaci ai problemi, dissolve le preoccupazioni e aiuta a riscoprire la fiducia e la tranquillità.

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